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About me

Sono felicemente docente di Arpa nel più prestigioso Conservatorio di Musica italiano, il G. Verdi di Milano.

 

Il sistema didattico che utilizzo è frutto di decenni di studi e approfondimenti sui repertori bachiani, sugli stili storici e sulle peculiarità tecniche presenti in ognuno di essi.

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I corsi accademici nel nostro Conservatorio sono gestiti da entrambe le docenti di Arpa, secondo una suddivisione specialistica e di gusto per la trasmissione dei saperi. 

Io mi occupo di Musica antica e di Musica contemporanea, corsi presenti in duplice veste sia al triennio che al biennio, di passi orchestrali e di Letteratura dello strumento.

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I corsi di Musica antica, unici e innovativi nel panorama didattico italiano dell'arpa, prevedono nella parte pratica lo studio mirato di opere di Bach e di Händel; l'obiettivo è quello di condurre gli studenti verso consapevolezze sonore, tecniche e armonico-contrappuntistiche del tutto all'avanguardia, strumenti culturali che se ben utilizzati, concorrono senz'ombra di dubbio all'incremento del potenziale personale impiegato per affrontare qualunque repertorio. ​​D'altronde, la scrittura musicale pone le proprie radici nel passato: conoscere e praticare le sue evoluzioni potrà rendere anche gli arpisti persone più formate e preparate.

 

Il corso di Letteratura dello strumento si presenta in forma teorica e prevede un modulo dedicato alla filologia musicale, anch'essa argomento originale e di novità nella didattica dell'arpa.
 

Oggi non è più possibile ignorare l'importanza capitale rivestita dal didatta Bach anche per quanto concerne gli arpisti; la lacuna formativa che ne deriva, privando gli studenti dello studio del suo repertorio, è riscontrabile sia dal punto di vista tecnico che da quello prettamente intellettuale, cardini formativi del gusto e della sensibilità dell'esecutore-interprete.

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Anche nei programmi di studio dei corsi Propedeutici inserisco brani bachiani didattici perlopiù a due voci, per condurre gli studenti verso i corsi accademici con nuove consapevolezze in nuce.

 

Gli aspetti che emergono sono sostanziali, e potrei riassumerli così:

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  • consapevolezza e cura nell'emissione di ogni singolo suono e attento monitoraggio propriocettivo sulla posizione delle dita e delle mani;

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  • consapevolezza dei multipli aspetti che sono alla base dell'utilizzo dei pedali per raggiungere l'obiettivo della loro massima silenziosità;

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  • riconoscimento delle aree armoniche e conoscenza dei vari sistemi di smorzatura; 

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  • riconoscimento della scrittura polifonica e capacità di gestione della stessa.

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Suonare l'arpa significa avere tra le mani un vasto potenziale polifonico che può essere sfruttato con grande maestria conoscendo le svariate prassi e le realtà storico-filologiche che accompagnano ogni scelta di repertorio.​​

 

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Biografia

Cristiana Passerini è titolare della cattedra di Arpa presso il Conservatorio G. Verdi di Milano, dove insegna anche prassi antica, musica contemporanea, passi orchestrali e letteratura dello strumento.​

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Dopo il diploma in Arpa, conseguito con il massimo dei voti al Conservatorio della sua città natale, Bologna, e il perfezionamento con l'arpa solista della IPO, ha iniziato un'intensa attività solistica, cameristica e orchestrale. Nextime, A. Toscanini, FontanaMix, I Virtuosi Italiani, I Solisti Dauni, Icarus, Octandre sono alcuni tra gli ensemble con cui ha collaborato, incidendo anche per le label Dynamic e Arkadia.

In orchestra ha svolto pressoché unicamente attività come Prima Arpa. Si citano l’OSI della Svizzera italiana, la Fondazione Toscanini di Parma, La Fenice di Venezia, il Regio di Torino, l’Arena di Verona, il Comunale di Bologna, l’ORT Orchestra della Toscana; negli anni Ottanta il Maggio Musicale Fiorentino, le orchestre RAI di Napoli e Milano, il Teatro Petruzzelli, l'ORV, l'Internazionale d'Italia, la Sinfonica di Sanremo, la Young IPO.​

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Dagli anni Duemila ha iniziato a interessarsi alla ricerca e alla sperimentazione e ha continuato gli studi, affiancata da esperti, sulle estetiche e le prassi della musica del Sei-Settecento. Diventa così promotrice di un innovativo sistema didattico che vede l'inserimento nei programmi di studio di opere imprescindibili per la formazione del musicista, in primis quelle di Bach e di altri grandi compositori coevi che sono da sempre state marginalizzate nel mondo dell'arpa, avvalendosi di presupposti di natura musicologica e filologica.

Da questi approfondimenti è derivato un altrettanto innovativo metodo tecnico-esecutivo, da diversi anni in opera presso il Conservatorio in cui insegna. Le attività di promulgazione collegate a questi campi si possono descrivere come CD, concerti, seminari, masterclass, conferenze e interviste per network specialistici.

Con la casa discografica milanese La Bottega Discantica ha inciso diversi CD solistici sulla prassi barocca: il singolo "Georg Friedrich Händel, Harp Music" uscito nel 2024, il cofanetto "J.S. Bach, The French Suites" del 2020, premiato con 5 stelle dalla Rivista Musica e il singolo "J.S. Bach, Suites" del 2009 con libretti, rispettivamente, di rinomati musicologi come Bruno Zanolini, Marco Moiraghi e Mario Baroni.

Ha pubblicato, inoltre, partiture per Ut Orpheus e Rugginenti-Volontè, tra cui la Suite bachiana BWV 997, un'altra novità nel repertorio arpistico, che è stata selezionata come prova d’obbligo alla 50esima edizione dell’International Harp Contest in Israele.

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Cristiana Passerini è operativa anche sul fronte contemporaneo: nello svolgimento della tradizionale professione concertistica e orchestrale ha eseguito diverse prime esecuzioni di autori del nostro tempo e, da didatta appassionata, ha creato un quartetto di arpe con i propri studenti, consentendo, di fatto, un incremento del repertorio originale per questa nuova formazione.

Diversi compositori italiani hanno dedicato le loro opere al Laborintus Harp Quartet; alcune di esse sono state registrate in un CD per Tactus nel 2018, con booklet di Giordano Montecchi.

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